Cosa farai
L’itinerario prevede l’arrivo una tappa intermedia nei pressi del Mulino di Foculìu. Lungo il fondo sassoso e primordiale attraverseremo più volte il torrente, con la possibilità di rinfrescarci tra le sue acque. Ripartiti, giungeremo nei pressi del borgo di Roghudi Vecchio per l'ora di pranzo.
Al termine di questo (non incluso, si raccomanda una soluzione a sacco), procederemo alla vera e propria visita del borgo con l’esplorazione dei suoi ruderi.
Il rientro avverrà percorrendo lo stesso sentiero a ritroso intorno alle 19.
Un luogo sospeso nel tempo, dove il silenzio delle case abbandonate si mescola con i racconti mitologici e le meraviglie naturali dell’Aspromonte. Roghudi Vecchio (dal greco Rochùdios, “dirupo”, Rhekhodes, “aspro”, o Rogòdes, “pieno di crepacci”), arroccato su un promontorio roccioso sopra la fiumara Amendolea, è custode di un passato affascinante e tragico. Abitato dal 1050 e svuotato dagli eventi calamitosi del 1971 e 1973, questo borgo grecanico racconta di una cultura intrisa di leggende ancestrali. Dai misteri della Rocca du Draku, con i suoi tre enigmatici cerchi o occhi, e i miti del tesoro custodito da quello si racconta essere un gigante o un drago, fino alle temibili Naràde, creature che popolavano gli incubi della comunità, ogni pietra di Roghudi Vecchio riecheggia storie intrise di misticismo. Il paesaggio circostante, dominato da rocce imponenti e calanchi suggestivi, è arricchito dalla presenza di una flora tipica della macchia mediterranea, come il terebinto, il lentisco e diverse specie di cisto, e dalle particolari capre aspromontane. Roghudi Vecchio non è solo un borgo abbandonato, ma un simbolo della resilienza di un popolo e un patrimonio di storia, mito e natura da riscoprire.
Durata:
Giornata intera
Ora di inizio
09:00
Lingue supportate
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